Il monte Croce (945 metri) si trova in provincia di Parma, sulla dorsale che divide la bassa valle del Taro da quella del Baganza. L'ho raggiunto con una breve e comoda passeggiata ad anello, durata circa un'ora, che percorre anche un piccolo tratto dell'antica via Francigena.
L'itinerario comincia da Casola di Cassio, e la strada più breve è la SS62 della Cisa. Proprio a Casola, in prossimità di una curva, c'è un bar-trattoria inconfondibile, molto frequentato dai motociclisti che numerosi risalgono la bella statale: si può parcheggiare qui, oppure proseguire come ho fatto io sulla stradina che scende a sinistra a fianco del bar. Al bivio ignoro Castello di Casola e vado ancora a sinistra, poi alla prima curva mi fermo ad un'insegna della via Francigena con una carraia. Il giro inizia da qui.
La via Francigena è un'antica strada di pellegrinaggio, che collega i luoghi di culto di Canterbury, Santiago e Roma. Valica gli Appennini attraverso il passo della Cisa e il suo percorso in questo tratto è pressoché parallelo alla statale. Nella fattispecie è un sentiero ampio e ben segnato (almeno nel parmense), che mantenendosi sempre in quota regala ampi panorami. Così fin dai primi passi lo sguardo spazia sull'accidentata sagoma rocciosa del monte Prinzera e dietro sulla pianura; e se la giornata è tersa, anche su un buon tratto di arco alpino: non nel mio caso purtroppo.
Incontro presto un sentiero che sale a destra, piuttosto sporco: conviene ignorarlo; dopo non molto invece c'è un nuovo bivio più evidente, ma senza indicazioni. La via Francigena prosegue a sinistra, mentre il sentiero che ci interessa sale a destra. Si tratta ancora di un'ampia carrozzabile (tanto che non è raro incontrare jeep o moto da cross nella zona), che comincia a salire con decisione fra i pini. E' l'unico tratto un po' faticoso del giro, più che altro quando fa caldo, ma non dura molto.
Terminata la salita sono ormai sulla dorsale del monte, e incontro subito un sentiero sulla destra, col segnale per Casola; a sinistra invece compare finalmente il monte Croce, ormai vicino. Subito noto come il versante verso la val Baganza sia più scosceso: adesso i pini sono da quella parte, mentre dall'altra ci sono betulle o carpini, e la strada per un tratto segna il limite esatto dei due diversi boschi!
Uscito dalle piante intravedo la cima del monte Croce, ma oltre alla grande croce che le dà il nome c'è un fuoristrada ed un tizio col decespugliatore, che già sentivo da un po' sigare ma non immaginavo fosse proprio sul cucuzzolo. Scambiamo due parole, e mi dice che ci sarà una festa per ferragosto, e c'è un po' da pulire. In quel ridotto spazio mangeranno? In una decina forse... un po' dubbioso saluto e scendo.
Ripercorro un pezzo di sentiero, poi in prossimità dell'ultimo bivio che avevo incontrato seguo per Casola. Il sentiero rimane largo e pulito, mantenendosi a lungo sul crinale ma immerso nella pineta. Dopo un breve tratto di discesa ripido si esce dalla vegetazione, e da entrambi i lati si aprono panoramici campi: dalla parte di Casola si vede bene dall'alto la strada della Cisa e il bar con tutte le moto parcheggiate.
Il sentiero continua a scendere con decisione, fino a raggiungere un bivio: mantengo la destra, e in breve sbocco su una strada asfaltata, che dopo 2 curve mi riconduce a dove avevo lasciato la moto. Dato che non ci sono ancora stato, decido di fare un salto a Castello di Casola, che si dimostra un borgo piccolo e caratteristico, con le case vecchie vive e ben tenute. In realtà di castelli neanche l'ombra, ma a forza di girare per l'Appennino ci ho fatto l'abitudine: borghetti col toponimo "castello" ce n'è diversi, ma i castelli sono stati distrutti o abbandonati fino a ridursi a ruderi o sparire del tutto.
Ripreso il mezzo motorizzato, per rientrare consiglio di percorrere la val Sporanza: dopo pochi km da Casola si volta a destra, seguendo per Terenzo e Bardone. Il secondo paese vanta un'antica pieve romanica. La strada scende decisa per le colline fiorite fino a ricongiungersi con la provinciale che viene da Calestano: tornato a Fornovo ho compiuto il mio piccolo anello anche in moto!